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giovedì 16 agosto 2012

Eroe di te stesso


“Al tempo degli dei dell’olimpo, dei signori della guerra e dei re che spadroneggiavano su una terra in tumulto, il genere umano invocava il soccorso di un eroe…”. Certo, il famigerato “incipit” calza a pennello a Xena, la principessa guerriera che fino a poco tempo fa riempiva le mattinate televisive; ma perché non considerare anche Perseo, l’uccisore della Gorgone, o Ulisse, colui che vinse il mostro Polifemo, e ancora Achille, semidio invincibile (se non fosse per quel tallone…), Ettore, esempio di virtù al servizio del popolo, Enea, mitico fondatore di Roma, oppure Eracle, che munito di coraggio e forza riuscì ad affrontare esseri mostruosi e fuori dal comune? Sì, tutti eroi che hanno fatto la storia della loro era, esistiti o meno.  Nel corso degli anni è cambiato parecchio ... se non tutto! Gli dei dell’olimpo furono sostituiti da una chiesa che fino a qualche tempo fa non rappresentava più il messaggio evangelico; i signori della guerra si trasformarono in imperatori prima, capi rivoluzionari poi, e infine in dittatori assolutisti, per poi arrivare agli estremisti di oggi; i re…quelli rimasero. Alcuni, non tutti, e con pochi poteri, quasi esclusivamente di rappresentanza, a volerli conservare come fossero un’appendice, un organo di retaggio antico che si percepisce solo quando fa male. Di tutta risposta cambiarono anche gli eroi; non erano più semidei o persone con un qualche divino ascendente, ma uomini umani come Garibaldi e Napoleone, Einstein e Edison, Hegel e Nietzsche, “Che” Guevara e Gino Strada, Dante e Manzoni, Falcone e Borsellino. Nel corso degli anni anche le donne penetrarono in questa categoria, con grandi esempi come Sophie Scholl, Rosalind Franklin o Madre Teresa di Calcutta. Nelle pagine de “il Giorno” sono apparsi nel medesimo articolo Lionel Messi e Simone Farina, entrambi calciatori e entrambi campioni, non tanto nel pallone,(a dire il vero Leo è il giocatore più forte del pianeta), quanto invece nei valori dimostrati: umiltà, coraggio, tenacia, umanità, rispetto. Se infatti il “pallone d’oro” è consegnato al miglior giocatore dentro e fuori dal campo, di cui Messi si è già fregiato tre volte, un secondo premio è stato istituito ad hoc per Farina, per aver denunciato i tentativi di combine nelle partite di calcio, dimostrando così che “i valori pagano più del business”. Ed ecco che non molte pagine più in là compare la stessa parola: eroe. Stavolta è un commissario di bordo, Manrico Giampedroni, un nome più lungo e difficile da ricordare, ma non per questo meno importante. L’ufficiale, infatti, ha tratto in salvo da una nave che affondava il maggior numero di persone, fino a quando la crociera non è sprofondata tra gli scogli dell’isola del Giglio e lui è rimasto intrappolato tra le lamiere. Una volta in salvo non vuole esser definito “eroe”, ma piuttosto come “uno che ha fatto il proprio mestiere”. Quindi in fondo è giusto quello che t’insegnano al liceo e cioè che la storia è scritta soprattutto dalla gente comune, ombre passate di qua senza lasciare nomi stampati sui libri scolastici. Se allora riteniamo eroi coloro che con i propri valori contribuiscono a sviluppare le fila del tempo, non possiamo escludere, per esempio,i pompieri  morti alle Twin Towers, coloro che vivono e combattono per la pace, in Siria, in Gabon, nella Sierra Leone; non possiamo dimenticare tutti quelli che portano aiuto ai bisognosi, a chi bisognoso lo diventa pur di servire il prossimo, i genitori che fanno infiniti sacrifici pur di non far mancare nulla alla propria famiglia. Lo stesso Caparezza canta “ […]sono un eroe, perché lotto tutte le ore\ sono un eroe perché combatto per la pensione\ sono un eroe perché proteggo i miei cari dalle mani dei sicari dei cravattari \ sono un eroe perché sopravvivo al mestiere […]”. In definitiva ognuno può esser, deve essere, un eroe, l’eroe almeno di se stesso e per questo non servono stivali, guanti o tutine aderenti, quello di cui abbiamo bisogno è già dentro di noi ed è ciò che ci spinge a fare la cosa più giusta trascurando il guadagno personale. Forse bisogna esser davvero miserabili per capire che “La vita, la sventura, l'isolamento, l’abbandono, la povertà, sono campi di battaglia che hanno i loro eroi, eroi oscuri a volte più grandi degli eroi illustri.”

Sottolineato: esempio storico                         Sottolineato: tesi                                                                                                                                                    Sottolineato: documento                                Sottolineato: dimostrazione induttiva