SCHEDA LIBRO
NATI DUE VOLTE
NATI DUE VOLTE
Il
protagonista della storia è Lorenzo Frigerio, un professore di lettere presso
un Istituto d’arte. Una mattina viene avvisato da una bidella della scuola che
sua moglie è in ospedale e sta per partorire. Subito si precipita alla
struttura ospedaliera dove scopre molto presto che il parto della moglie si
presenta lungo e difficile: il bambino infatti è nato con molta difficoltà e il
padre da subito vede che non è un bambino uguale a tutti gli altri. Paolo è un
bambino disabile affetto da tetra paresi spastica, la quale comporta alcuni
difetti motori e comportamentali. “Nati due volte” è la storia del complicato
rapporto tra una padre e un figlio disabile:
i problemi di Paolo verranno affrontati dai due genitori, i quali si rivolgeranno
a molteplici specialisti(dottori, fisioterapisti, professori) per cercare di
capire se la situazione potrebbe migliorare o essere sistemata in qualche modo.
Anche quando arriva per Paolo il momento di affrontare la scuola, il padre decide di andare a parlare con il preside della questione
riguardante il problema della disabilità del figlio. L’uomo si presentò molto
disponibile ad aiutarlo, per prima cosa perché anche lui stesso era un disabile
ad una gamba, poi per il fatto che Frigerio era nipote di un uomo importante
che poteva far pubblicare un libro che aveva scritto. Un problema analogo alle
elementari si presentò durante l’iscrizione alle scuole medie, il padre del
protagonista riuscì ad ottenere che l’inserimento nelle nuove classi, svolto da
sempre per mezzo di un sorteggio, non valesse per il proprio figlio; in questo
modo Paolo venne inserito nella classe con i suoi vecchi compagni delle elementari,
con i quali aveva trovato un ottimo rapporto. Purtroppo, dopo alcuni anni, i genitori del
bambino vengono a sapere che la loro fatica per far diminuire l’inabilitazione
del figlio non era servita a nulla: dopo un’analisi alcuni medici hanno
riscontrato che la cura adoperata da Lorenzo e da Franca fino ad allora non
aveva dato i risultati sperati.
Nonostante
ciò la madre è molto paziente e comprensiva nei confronti del figlio e
rappresenta un capo saldo importante nella famiglia e ancora di più nel
difficile rapporto tra padre e figlio: sì perché Lorenzo spesso si trova in
difficoltà , non sapendo come comportarsi nei confronti del figlio e ai
continui ostacoli che gli si presentano davanti. Perché Lorenzo non riesce ad
accertare la disabilità del figlio, non sapendo come fronteggiarla. Ma con il
passare del tempo Lorenzo, poco alla volta,
riesce a migliorare interiormente il modo di vedere i difetti del figlio
capendo che il vero handicap da superare è quello dentro di sé. E guardando la
gente , e guardando se stesso riesce a comprendere come le persone non riescano
ad affrontare qualcosa che è diverso dalla cosiddetta “normalità”: perché
quando si è feriti dalla diversità, la prima reazione non è di accettarla, ma
di negarla. Bisognerebbe ignorare le differenze e questo concetto si dovrebbe
aprire sia a chi fa della differenza una discriminazione, sia a chi per evitare
una discriminazione, nega la differenza. Paolo percepisce il disagio di tutte
quelle persone che non sanno come comportarsi nei suoi confronti e questo lo fa
stare molto male, ma ancora di più lo ferisce l’insofferenza da parte del
padre. Ma confrontandosi con il figlio, una volta cresciuto, capisce che è
molto più intelligente di quanto lui credesse (credendolo stupido ad esempio
quando gli fece ripetere più volte il doppio di 25 e poi di 50 e poi a ritroso
la metà dei medesimi, vedendo che ripetendo la stessa sequenza Paolo riusciva a
ricordare, cambiando l’ordine andava in confusione) e capendo che l’importanza
di un aspetto esteriore non è equiparabile all’amore di un padre nei confronti
di un figlio. L’esperienza che Lorenzo si è trovato inaspettatamente ad
affrontare ha fatto capire al protagonista e al lettore che “La sfida fine a se
stessa di superare i limiti nasce dalla paura di accettarli.”
ALICE C.
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