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domenica 22 aprile 2012


SCHEDA LIBRO
NATI DUE VOLTE
Il protagonista della storia è Lorenzo Frigerio, un professore di lettere presso un Istituto d’arte. Una mattina viene avvisato da una bidella della scuola che sua moglie è in ospedale e sta per partorire. Subito si precipita alla struttura ospedaliera dove scopre molto presto che il parto della moglie si presenta lungo e difficile: il bambino infatti è nato con molta difficoltà e il padre da subito vede che non è un bambino uguale a tutti gli altri. Paolo è un bambino disabile affetto da tetra paresi spastica, la quale comporta alcuni difetti motori e comportamentali. “Nati due volte” è la storia del complicato rapporto tra una padre e un figlio disabile:  i problemi di Paolo verranno affrontati dai due genitori, i quali si rivolgeranno a molteplici specialisti(dottori, fisioterapisti, professori) per cercare di capire se la situazione potrebbe migliorare o essere sistemata in qualche modo. Anche quando arriva per Paolo il momento di affrontare la scuola, il padre decide di andare a parlare con il preside della questione riguardante il problema della disabilità del figlio. L’uomo si presentò molto disponibile ad aiutarlo, per prima cosa perché anche lui stesso era un disabile ad una gamba, poi per il fatto che Frigerio era nipote di un uomo importante che poteva far pubblicare un libro che aveva scritto. Un problema analogo alle elementari si presentò durante l’iscrizione alle scuole medie, il padre del protagonista riuscì ad ottenere che l’inserimento nelle nuove classi, svolto da sempre per mezzo di un sorteggio, non valesse per il proprio figlio; in questo modo Paolo venne inserito nella classe con i suoi vecchi compagni delle elementari, con i quali aveva trovato un ottimo rapporto. Purtroppo, dopo alcuni anni, i genitori del bambino vengono a sapere che la loro fatica per far diminuire l’inabilitazione del figlio non era servita a nulla: dopo un’analisi alcuni medici hanno riscontrato che la cura adoperata da Lorenzo e da Franca fino ad allora non aveva dato i risultati sperati. Nonostante ciò la madre è molto paziente e comprensiva nei confronti del figlio e rappresenta un capo saldo importante nella famiglia e ancora di più nel difficile rapporto tra padre e figlio: sì perché Lorenzo spesso si trova in difficoltà , non sapendo come comportarsi nei confronti del figlio e ai continui ostacoli che gli si presentano davanti. Perché Lorenzo non riesce ad accertare la disabilità del figlio, non sapendo come fronteggiarla. Ma con il passare del tempo Lorenzo, poco  alla volta, riesce a migliorare interiormente il modo di vedere i difetti del figlio capendo che il vero handicap da superare è quello dentro di sé. E guardando la gente , e guardando se stesso riesce a comprendere come le persone non riescano ad affrontare qualcosa che è diverso dalla cosiddetta “normalità”: perché quando si è feriti dalla diversità, la prima reazione non è di accettarla, ma di negarla. Bisognerebbe ignorare le differenze e questo concetto si dovrebbe aprire sia a chi fa della differenza una discriminazione, sia a chi per evitare una discriminazione, nega la differenza. Paolo percepisce il disagio di tutte quelle persone che non sanno come comportarsi nei suoi confronti e questo lo fa stare molto male, ma ancora di più lo ferisce l’insofferenza da parte del padre. Ma confrontandosi con il figlio, una volta cresciuto, capisce che è molto più intelligente di quanto lui credesse (credendolo stupido ad esempio quando gli fece ripetere più volte il doppio di 25 e poi di 50 e poi a ritroso la metà dei medesimi, vedendo che ripetendo la stessa sequenza Paolo riusciva a ricordare, cambiando l’ordine andava in confusione) e capendo che l’importanza di un aspetto esteriore non è equiparabile all’amore di un padre nei confronti di un figlio. L’esperienza che Lorenzo si è trovato inaspettatamente ad affrontare ha fatto capire al protagonista e al lettore che “La sfida fine a se stessa di superare i limiti nasce dalla paura di accettarli.”
ALICE C.

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