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domenica 20 maggio 2012

lettura del mese


Libro del mese di Ballarini Camilla
Il giorno della civetta di Leonardo Sciascia

“La paura gli stava dentro come un cane arrabbiato: guaiva, ansava, sbavava, improvvisamente urlava nel suo sonno; e mordeva, dentro mordeva, nel fegato nel cuore”
La storia inizia con un autobus che stava per partire per Palermo: aspettavano solo un uomo che veniva da un'altra via ma ad un certo punto si sentì due spari e si vide l’uomo cadere a terra, ucciso. L’autista chiamò il maresciallo che cominciò a fare domande ai testimoni pur non raccogliendo informazioni. Il capitano Bellodi spiega ai due fratelli che ha ucciso Colasberna  potrebbe venire dalla concorrenza sugli appalti. Dopo qualche giorno di indagini il capitano chiamò un certo Parrinieddu, per avere delle informazioni sull’omicidio di Colasberna. All’inizio dell’interrogazione non voleva parlare, ma Bellodi lo convinse e Parrinieddu disse due nomi: Pizzuco e La Rosa. Da cinque giorni era scomparso Nicolosi che abitava nella via dove era stato ucciso Colasberna e quindi poteva avere visto l’assassino, e avrebbe potuto ucciderlo così non avrebbe potuto testimoniare. Il capitano interrogò la vedova di Nicolosi, la quale disse che il marito si era alzato alle sei per un cliente; ma si era dimenticato le sigarette e torna in casa dicendo di aver visto un uomo e faceva di nome Zicchinetta. Solo dopo il capitano scoprì che si chiamava Diego Marchica, che  aveva una decina di precedenti penali molto pesanti e  fu arrestato mentre giocava a carte e contemporaneamente nel paese vicino il confidente Parrinieddu fu trovato morto davanti a casa sua. Ma aveva mandato una lettera al capitano dove c’erano scritti  i colpevoli degli omicidi erano Pizzuco e Mariano Arena e furono arrestati anche loro. Dopo un giorno incominciarono a interrogarli.In verità il verbale era stato falsificato dalla polizia per tentare di far confessare Pizzuco ed incastrare quindi i due possibili assassini. Infatti Diego Marchica ha infamato il Pizzuco e la sua famiglia, ma ha anche detto che era stato il Pizzuco ad aver detto di uccidere il Colasberna. Poi fu reinterrogato il Pizzuco e non capiva per la confessione del Marchica ma durante l’interrogatorio arrivò una telefonata che disse che era stata trovata l’arma del delitto nel paese vicino dove poteva esserci anche il corpo di Nicolosi.il capitano dopo essere andato nel paese vicino fa iniziare le ricerche e viene trovato il cadavere di Nicolosi Il capitano Bellodi volle interrogare Arena che si concluse senza qualcosa di interessante; Mariano non aveva confessato.Intanto il capitano Bellodi prese un mese di vacanza e tornò in Emilia. Un giorno mentre camminava per Parma lesse  la lettera del brigadiere dalla Sicilia: diceva che Arena era stato assolto come se non fosse successo niente, mentre il Pizzuco era stato incriminato e poi il Marchica aveva un alibi dicevano che lui si trovava a fare il giardiniere lontano dal delitto da un dottore. Così il Colasberna e il Parrineddu non si sa chi l’hanno uccisi mentre il Nicolosi fu ucciso per un delitto passionale: da sua moglie e dal suo amante.Così per questa grande sconfitta Bellodi non riuscì più a tornare in Sicilia.

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