Libro del mese di Ballarini
Camilla
Il giorno della civetta di
Leonardo Sciascia
“La paura gli stava dentro come un cane arrabbiato: guaiva,
ansava, sbavava, improvvisamente urlava nel suo sonno; e mordeva, dentro
mordeva, nel fegato nel cuore”
La storia inizia con un autobus che stava per partire per
Palermo: aspettavano solo un uomo che veniva da un'altra via ma ad un certo
punto si sentì due spari e si vide l’uomo cadere a terra, ucciso. L’autista
chiamò il maresciallo che cominciò a fare domande ai testimoni pur non raccogliendo
informazioni. Il capitano Bellodi spiega ai due fratelli che ha ucciso
Colasberna potrebbe venire dalla
concorrenza sugli appalti. Dopo qualche giorno di indagini il capitano chiamò un
certo Parrinieddu, per avere delle informazioni sull’omicidio di Colasberna. All’inizio
dell’interrogazione non voleva parlare, ma Bellodi lo convinse e Parrinieddu
disse due nomi: Pizzuco e La Rosa. Da cinque giorni era scomparso Nicolosi che abitava
nella via dove era stato ucciso Colasberna e quindi poteva avere visto l’assassino,
e avrebbe potuto ucciderlo così non avrebbe potuto testimoniare. Il capitano
interrogò la vedova di Nicolosi, la quale disse che il marito si era alzato
alle sei per un cliente; ma si era dimenticato le sigarette e torna in casa
dicendo di aver visto un uomo e faceva di nome Zicchinetta. Solo dopo il
capitano scoprì che si chiamava Diego Marchica, che aveva una decina di precedenti penali molto
pesanti e fu arrestato mentre giocava a
carte e contemporaneamente nel paese vicino il confidente Parrinieddu fu
trovato morto davanti a casa sua. Ma aveva mandato una lettera al capitano dove
c’erano scritti i colpevoli degli
omicidi erano Pizzuco e Mariano Arena e furono arrestati anche loro. Dopo un
giorno incominciarono a interrogarli.In verità il verbale era stato falsificato
dalla polizia per tentare di far confessare Pizzuco ed incastrare quindi i due
possibili assassini. Infatti Diego Marchica ha infamato il Pizzuco e la sua
famiglia, ma ha anche detto che era stato il Pizzuco ad aver detto di uccidere
il Colasberna. Poi fu reinterrogato il Pizzuco e non capiva per la confessione
del Marchica ma durante l’interrogatorio arrivò una telefonata che disse che
era stata trovata l’arma del delitto nel paese vicino dove poteva esserci anche
il corpo di Nicolosi.il capitano dopo essere andato nel paese vicino fa
iniziare le ricerche e viene trovato il cadavere di Nicolosi Il capitano
Bellodi volle interrogare Arena che si concluse senza qualcosa di interessante;
Mariano non aveva confessato.Intanto il capitano Bellodi prese un mese di
vacanza e tornò in Emilia. Un giorno mentre camminava per Parma lesse la lettera del brigadiere dalla Sicilia:
diceva che Arena era stato assolto come se non fosse successo niente, mentre il
Pizzuco era stato incriminato e poi il Marchica aveva un alibi dicevano che lui
si trovava a fare il giardiniere lontano dal delitto da un dottore. Così il
Colasberna e il Parrineddu non si sa chi l’hanno uccisi mentre il Nicolosi fu
ucciso per un delitto passionale: da sua moglie e dal suo amante.Così per
questa grande sconfitta Bellodi non riuscì più a tornare in Sicilia.
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