Cerca nel blog

mercoledì 9 novembre 2011

27 ottobre 2011

La scuola riflette sulla legalità

Libera, un’associazione antimafia nata tra il ‘94/’95, è un insieme di tante associazioni, nella quale sono stati inseriti anche singoli individui.

Lo scopo principale è sconfiggere le mafie, che sono estremamente dannose.

L’idea che la mafia esiste solo al Sud è ormai negata.

La mafia c’è anche al Nord, persino nel nostro territorio dove fino a poco tempo fa ‘una famiglia’ chiedeva il pizzo.

Nella nostra città sono stati confiscati 13 terreni ai mafiosi, ora utilizzati per attività sociali e benefiche”: con queste parole Davide Salluzzo introduce il problema che da più di un secolo e mezzo affligge il nostro Paese.

Davide Mattiello invece, organizza il suo discorso intorno alla domanda di una studentessa:

La mafia esiste. Però non dobbiamo conviverci, dobbiamo lottare. Come possiamo farlo?”

Davide affronta il quesito, dibattendo su ogni frase.

1. “La mafia esiste.” Questa dichiarazione che a noi può sembrare scontata, è stata per molto tempo oggetto di discussione. Numerose persone, negli anni precedenti, hanno negato la sua presenza. E solo da poco, con molto dispiacere, hanno dovuto arrendersi e accettarne l’esistenza.

2. “Però non dobbiamo conviverci, ma dobbiamo lottare”. Un’ affermazione che è ritenuta corretta, ma che non da tutti è condivisa.

Un ministro della Repubblica sostiene infatti che la mafia esiste, ma non bisogna combatterla, bisogna lasciarla sopravvivere senza intromettersi. Risulta assurdo il pensiero che esprime colui che ci dovrebbe rappresentare.

Davide aggiunge inoltre che la mafia d’oggi, al contrario di quella di venti anni fa, è una mafia contenuta, ridotta, nascosta. Non potrebbe mai accadere un evento simile a quello successo nel ’92 -’93.

Nel gennaio del 1992, si era stabilito che i mafiosi sarebbero stati condannati all’ergastolo.

Nello stesso anno, “Cosa nostra”, guidata da Totò Riina, decide di colpire lo stato italiano con azioni violente ed eversive, allo scopo di indebolire la Magistratura e il Governo. Nel gennaio del 1993 Riina viene arrestato.

3. Il relatore argomenta poi il terzo punto, dicendo che la mafia è un fenomeno pericoloso. È un sistema in cui chi è coinvolto non può rimanere illeso. Un esempio palese è la fine atroce di Lea Garofalo, che nel 2002 decise di collaborare con la giustizia, testimoniando contro la ‘ndrangheta. Capendo che la sua collaborazione era sbagliata e, volendo assicurare un futuro migliore alla figlia, decide di uscire dal silenzio nel quale fino a quel momento aveva vissuto. Per questo motivo viene torturata, uccisa e poi sciolta nell’acido.

La cosa terribile nella mafia è anche il modo in cui ammazza una persona: la colpisce alla testa; così facendo il capo viene distrutto e il defunto non può ricevere a viso scoperto “l’ultimo saluto”, che è simbolo di dignità e momento importante per i famigliari.
Davide riprende le parole di Giovanni Falcone: La mafia non è affatto invincibile. È un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio, e avrà anche una fine”.

Anche il periodo nazista, durante il quale c’è stato l’eccidio di sei milioni di ebrei, ha visto la sua conclusione. E anche la mafia la vedrà.

Per fare in modo che questo avvenga, ognuno di noi deve fare un esame di coscienza e valutare se all’interno della propria città, tra i propri amici e nella propria famiglia ci sono modi di essere rapportabili all’agire mafioso. Una volta trovate, è necessario debellarle.

Davide termina la conferenza dicendo: “Ora di partigiani ne esistono pochi, a me è capitato di incontrarne e, se gli si domanda della Grande Guerra, rispondono come è stata risolta. È questo che vorrei fare tra 50 anni, entrando da quella porta, quando i vostri nipoti mi chiederanno come è stata annientata la mafia.”

Lorenzo Frigerio ha invece concluso l’incontro esponendo come funziona l’economia illegale, sostenendo che la mafia è una negazione dell’esistenza, che lo Stato deve annientare, ma non solo: ognuno di noi deve provare a farlo. Non bisogna rimanere indifferenti e per fare questo sono necessari anima e cuore.

Nessun commento:

Posta un commento