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martedì 20 marzo 2012

Novelle di Boccaccio.

Ser Ciappelletto

È la prima novella della prima giornata e viene dichiarata a tema libero. Ser Ciappelletto è un uomo maligno e lo sarà sia in vita sia in punto di morte. Musciatto Franzesi è un uomo d’affari e anche un usuraio e, avendo affari in diverse zone, decide di trovare qualcuno che se ne possa occupare al posto suo. Ovviamente doveva cercare un uomo abbastanza malvagio per poter affrontare la malvagità dei creditori borgognoni. Ser Ciappelletto era l’uomo ideale. Costui inviato in Borgogna trovò conforto presso due usarai, poco tempo dopo si ammalò gravemente. I due capirono che se fosse morto senza aver ricevuto l’estrema unzione il paese avrebbe parlato male di loro e dal momento che Cippelletto era un uomo malvagio non avrebbe mai o poi mai potuto essere perdonato di tutti i suoi peccati. Neanche in punto di morte si smentì infatti finse di essere un uomo buono, che faceva la carità, che osservava tutti i sacramenti. Qualche tempo dopo Ciappelletto morì. Il prete ordinò ai monaci di andare a prendere il corpo del defunto e di portarlo alla loro chiesa per poterlo lodare.

ANDREUCCIO DA PERUGIA

Siamo nella giornata seconda.

La vicenda è ambientata a Napoli. Andreuccio decide di trascorrere qualche giorno a Napoli per acquistare un cavallo. Il giorno dopo essere arrivato si reca al mercato dove viene avvistato da una giovane ragazza siciliana che, dopo aver avvistato il suo borsello contenente 500 fiorini, chiese alla vecchia signora che stava prima chiacchierando con Andreuccio, ogni dettaglio della vita di costui. Cosi, finge di essere sua sorella e lo invita a rimanere alla sera a mangiare. All’ora di coricarsi, entrato in bagno, il pavimento si gira e mentre Andreuccio cerca aiuto la ragazza gli ruba i 500 fiorini. Dopo essere riuscito a liberarsi scopre l’inganno. Girovagando per la città si imbatte in due briganti che gli chiedono di aggregarsi con loro per rubare l’anello, che valeva 500 fiorini, al monsignore morto da pochi giorni. I due briganti chiedono ad Andreuccio di lavarsi dal momento che era sporco a causa della caduta mentre lo calano con due funi nel pozzo arrivano due guardie. I due scappano e lasciano Andreuccio da solo. Le guardie tirano le funi e vedendo Andreuccio si spaventano e scappano. Il povero imbrogliato si ritrova un’altra volta solo e tra la vie di Napoli incontra nuovamente i due compari. Si recano cosi in Chiesa. Decide di entrare nella tomba Andreuccio. Una volta uscito disse che non c’era nessun tipo di gioiello i due non fidandosi lo richiusero nella bara con il corpo del defunto. In realtà i gioielli erano presenti ma questa volta Andreuccio prevedendo un possibile inganno da parte dei due uomini ritenne più giusto fare questo. Cercò di uscire dalla bara in ogni modo ma non ci riuscì. Ad un tratto sentì delle voci. Erano altri ladri che volevano rubare i gioielli del monsignore. Tirò i piedi al primo che si calò cosi che questo scappò lasciando aperta la tomba. Andreuccio riuscì ad uscire e se ne andò con il “bottino”.

Elisabetta da Messina

Siamo nella quarta giornata dedicata agli amanti infelici. Elisabetta ha tre fratelli mercanti che le hanno posto il divieto di vedere Lorenzo, un loro aiutante, di origini meno nobili delle loro.Elisabetta infranse questo divieto poiché capì di essere innamorata del ragazzo e che lo stesso sentimento era ricambiato da quest’ultimo.Dopo aver scoperto la relazione tra i due ragazzi, i fratelli decisero di uccidere Lorenzo. Con l’inganno lo portarono fuori città, lo uccisero e lo seppellirono.Elisabetta chiedeva insistentemente di Lorenzo ai fratelli, loro risposero di averlo mandato a concludere un affare lontano. Dopo alcuni giorni Elisabetta si fece sempre più insistente finchè una notte gli apparve in sogno l’amato che gli spiegò che era stato ucciso e le indicò il luogo dove era stato seppellito. Il giorno seguente accompagnata da una serva, Elisabetta andò nel luogo a lei indicato trovò il corpo e, tagliata la testa, una volta tornata a casa la mise in un vaso, lo riempì di terra e piantò semi di basilico che annaffiava con le lacrime. I vicini notarono il comportamento e lo riferirono ai fratelli. Questi sottrassero il vaso alla sorella che presto si ammalò. Elisabetta continuava a chiedere che il vaso le venisse restituito. I fratelli per capire cosa avesse questo vaso di tanto speciale, tolsero la terra e vi scoprirono la testa di Lorenzo. Cosi per non far sapere a nessuno dell’accaduto di trasferirono a Napoli dove Elisabetta morì.

Federigo degli Alberighi

Siamo nella quinta giornata dedicata agli amori felici. Federigo degli Alberghi ricco nobile di Firenze si è innamorato di monna Giovanna. Deciso a conquistarla inizia a corteggiarla tanto da spendere tutte le sue ricchezze. Lei non lo degna d’uno sguardo. Sfortunatamente il marito di monna Giovanna muore, lasciandole tutte le sue ricchezze. Lei va a trascorrere il periodo estivo in una tenuta vicino alla tenuta di Federigo il cui bene più grande è il suo falcone. Il figlio di Giovanna si ammala ed esprime il desiderio di volere il falcone di Federigo. Giovanna per amore del figlio si reca presso la tenuta del nobile. Costui felicissimo di vedere Giovanna la donna che ha tanto atteso pensa di prepararle qualcosa da mangiare per poterla intrattenere. Non avendo nulla di abbastanza prelibato da poterle cucinare decide di sacrificare il suo adorato falcone. Cosi dopo il pranzo Giovanna chiede a Federigo il falcone tanto desiderato dal figlio molto ammalato. Federigo molto dispiaciuto spiega all’amata che ha ucciso l’uccello per poterlo cucinare dal momento che non aveva nient’altro in casa. Giovanna commossa per il gesto dell’uomo e addolorata per non aver potuto rendere felice il figlio torna a casa e dopo qualche giorno il bambino muore. I fratelli le consigliano di risposarsi. Giovanna, anche se non molto felice delle idee dei fratelli, accetta il loro consiglio e decide di sposarsi. Sceglie come suo sposo Federigo.

Guido Cavalcanti

Siamo nella sesta giornata dedicata ai motti di spirito. A Firenze era abitudine che si riunissero dei gruppi di uomini nobili. Uno di questi gruppi era quello di Betto Brunelleschi che voleva a tutti i costi far entrare nella sua combriccola Guido Cavancanti filosofo e noto poeta. Costui si era sempre rifiutato cosi un giorno durante la sua passeggiata quotidiana Guido si imbatté nel gruppo di Betto nei pressi del cimitero. Il gruppo iniziò a dargli fastidio e lui rispose intelligentemente dicendo che “ a casa vostra voi mi potete dire ciò che vi piace” e se andò. Tutti pensarono che fosse un balordo solo Betto capì che Guido li prese in giro.

Peronella

Siamo nella settimana giornata dedicata agli inganni delle donne nei confronti dei loro mariti. Peronella era sposata con un muratore ma era innamorata di un bel giovane chiamato Giannello. I due amanti avevano l’abitudine di vedersi quando il marito della ragazza usciva al mattino per lavoro. Un giorno il buon lavoratore tornò a casa prima del previsto. L’uomo bussò. Peronella presa alla sprovvista fece nascondere Giannello all’interno di una botte. Peronella si finse arrabbiata per il ritorno anticipato del marito e lo additò come uno “scansa fatiche”. Peronella scoprì che il marito aveva venduto la loro botte per cinque gagliati. La ragazza dimostrò che pur essendo donna poteva anche lei fare affari infatti disse che aveva venduto la botte per sette gagliati a un buon uomo che era entrato nella botte per controllare che fosse in buone condizioni. In quel momento Gianello sbucò fuori dal tino e disse che la botte era un po’ sporca e Peronella vi fece entrare il marito per pulirla. Nel frattempo i due amanti consumarono il loro amore al termine del quale Gianello pagò i sette gagliati e se ne andò felice.

Griselda

Ultima novella del Decameron e si pensa che il tema di questa novella sia la magnanimità.

Il marchese Gualtieri di Sanluzzo costretto dai suoi uomini a sposarsi, contro voglia, cerca una moglie. Decide che la donna giusta per lui è Griselda, una ragazza di umili origini. I due si sposano e non molto tempo dopo nasce una bambina. Tutti sono felici ma Gualtieri decide di mettere alla prova la pazienza di Griselda e le fa portar via la bambina da un servo che le riferisce che Gualtieri la vuole morta. Griselda con dignità consegna la bimba al servo. Nessuno sa che il marchese sta mettendo alla prova la moglie e che la bambina verrà allevata a Bologna e per questo tutti lo criticano per il suo gesto. Dopo poco nasce un maschietto e anche questa volta lo fa portar via e Griselda reagisce sempre allo stesso modo. Dopo molto tempo Gualtieri decide di sottoporre ancora una volta la moglie ad uno dei suoi “scherzi”. Chiede il permesso al Papa di sposare un’altra donna di origini più nobili di quelle di Griselda. La notizia le viene data davanti a tutti i sudditi. Inoltre il marchese le chiede di andarsene dalla casa proprio come è entrata, senza vestiti. Griselda chiede di poter indossare solo una camicia per non farsi vedere nuda da tutti i sudditi e poiché l’unica dote che aveva portato con sé era la sua verginità che nessuno le potrà mai più ridare. Alle nozze ci saranno i due figli di Griselda e la ragazza sarà colei che verrà sposata dal marchese. Gualtieri convoca Griselda e le chiede di preparare la casa per festeggiare al meglio il suo matrimonio. La donna se ne occupa scrupolosamente inoltre dopo che il marchese le ha chiesto cosa ne pensa della giovinetta lei risponde che è molto bella e supplica il marchese di non procurarle lo stesso dolore che è stato inferto a lei. Gualtieri capisce che è Griselda è l’unica donna per lui e decide di porre fini ai supplizi svelandole ogni bugia.

Calandrino

Siamo nella nona giornata dal tema libero.

Calandrino era un pittore non molto in gamba; eredita dalla zia una somma di denaro e vuole con questa somma comprare un podere e discute di questo con i suoi amici preso. Gli amici Bruno e Buffalmacco non essendo riusciti a ricavare neanche una piccola parte del denaro di Calandrino iniziano a fargli diversi scherzi. Nello un altro amico, fa credere che ci siano delle pietre preziose in un paesino molto lontano di cui ne è un esempio famoso quello di Bongodì in cui il cibo abbondava in grande quantità. Calandrino chiede indicazioni su dove si trova questo paese. L’altro risponde che è molto lontano ma che in nel territorio del Mugnone, vicino quindi a Firenze, si trova la pietra dell’invisibilità. Cosi Calandrino Bruno e Buffalmacco partono per il Mugnone. Calandrino inizia a raccogliere pietre quando i due decidono di frgli credere di non vederlo più. Iniziano addirittura a lanciargli pietre. In città nessuno lo saluta ma una volta entrato in casa la moglie lo rimprovera del ritardo. Agli amici dice che la moglie in quanto donna è riuscita ad annullare il potere della pietra dell’invisibilità.

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