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giovedì 8 marzo 2012

Reportage dell'incontro con il magistrato Anna Canepa

Il giorno 21 gennaio 2012 la nostra classe si è recata all'Odeon per partecipare all'incontro con il magistrato Anna Canepa.
La signora Canepa ha esordito raccontandoci la sua diretta esperienza con la mafia nel comune di Caltagirone. Infatti nel 1989 Anna Canepa, pochi anni dopo aver concluso il concorso per diventare magistrato, venne
 mandata a operare come giudice al tribunale di Caltagirone.
Caltagirone, come ci ha spiegato il magistrato fu, a quei tempi e lo è ancora, uno dei principali snodi per la mafia. Dopo poco tempo che offriva il suo contributo al tribunale di Caltagirone le venne assegnato il suo primo omicidio. Ha spiegato e più volte ribadito che a causa di questo caso assegnatole fu minacciata e rischiò anche di morire per un "tentato attentato".
A seguito di questa importante esperienza per la sua vita professionale, venne trasferita a Genova, suo paese d'origine. 

Durante il suo continuo lavoro a Genova capì che la mafia non è solo un affare del sud ma che ormai riguarda tutta l'Italia (anche il nord) e anche il resto del mondo. Per spiegarci questa affermazione ci ha portato due esempi molto efficaci: il primo riguardante un caso di mafia. 
Dei container contenenti tonnellate di droghe pesanti furono ritrovati nel porto di Genova. Queste tonnellate se non fossero state intercettate e fermate sarebbero state destinate al commercio illegale di stupefacenti. Il ricavato di questa vendita avrebbe fruttato centinaia di migliaia dei cosiddetti "soldi sporchi". Questi ultimi poi sarebbero stati reinvestiti in appalti e affari di questo genere, e così, come una ruota che gira, questo commercio illegale sarebbe continuato. 
Il secondo esempio, molto più vicino a noi, riguarda Vigevano e il famigerato clan Valle. 
Il clan Valle, come ci ha spiegato Anna Canepa, è, molto semplicemente, una delle famiglie della 'ndrangheta di Reggio Calabria trasferitasi al nord. Il clan, nonostante il trasferimento, non rinunciò al suo "lavoro" preferito, ovvero il racket, fino a quando, con enorme coraggio, uno di quei commercianti ridotti a pagare il pizzo si ribellò e denunciò i Valle. Anna Canepa ha avuto piacere di soffermarsi sul fatto che ora queste persone sono state giustamente condannate e che i beni che appartenevano a questa famiglia (ben 14 beni!) sono stati confiscati e resi disponibili alla società.

2 commenti:

  1. letto,domani ci confrontiamo su qualche aspetto della forma...rileggi sempre prima di postare

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  2. mi sono fatta spiegare come si fa a modificare i post e ho cercato di correggere gli errori, grazie

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